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Materia Divina, 2019

cm 130x120 - olio e tecniche miste su tela

 

Il tema della divinità al femminile ricorre nelle mie ricerche pittoriche e nel mio sentire viscerale.

Il potere dell’inconscio dell’universo femminile si esprime con il simbolo, il rituale, l’arte e la profezia. Tutte queste qualità della saggezza femminile sono state per molti anni schiacciate dalla visione cattolico-cristiana al cui centro regna sovrano un Dio. La saggezza femminile e materna ha rappresentato la partecipazione, intrinseca all'esistenza e ai suoi cicli, e non le conoscenze astratte e “imposte”. Alla struttura di un sapere piramidale e dogmatico fa fronte una conoscenza universalmente condivisa e a disposizione di chi ne voglia fare “esperienza”.

Nello sviluppo patriarcale,  monoteistico, maschile, tendente all’astrazione, la dea, come figura femminile della saggezza, è stata detronizzata e repressa. I suoi simboli sono stati fagocitati dalla cultura monoteista dove hanno subito una drastica trasformazione nei rituali “maschili”, oppure sono stati posti ai margini della cultura dominante, o addirittura trasformati negli opposti negativi.

Prima che un "Dio maschile" imponesse l’eterna sottomissione della donna all’uomo, ci fu un’epoca in cui l’umanità viveva in pace ed abbondanza. Un’epoca in cui il potere amministrativo e religioso era in mano alle donne. Una civiltà in cui non vi era sottomissione dell’uomo ma reciproca collaborazione. Società di tipo mutuale, non fondata sul “comandare”, ma sul ”elargire”. Una civiltà che apprezzava l’arte come frutto di una mente caratterizzata da una coscienza intuitiva, mistica, incline alla creazione. Da questa prospettiva, la mia ricerca di un’antica spiritualità perduta può essere considerata sotto una luce di nuova contemporaneità. L’immagine di quel corpo, senza una identità individuale ma carico di simbolismo, suggerisce come ritornare a riconoscere l’unità con la natura e le sue leggi per una vita armonica nel suo grembo.

Così la materia creatrice è Materia Divina, che pulsando genera vita, con l’impasto di forma, colore e terra, al centro della rinascita del nostro mondo, in un percorso volto a salvare il nostro pianeta da questa corsa verso la disumanità e l’autodistruzione.

 

MaTerra, 2019

cm 130x120 - olio e tecniche miste su tela

Il corpo come territorio della mente che si incontra nel linguaggio che utilizzo, in un viaggio alla scoperta di tutta la matericità dell’essere uomo. La natura interpretata nelle sua «forma», composta di materia e materiale, scavata, modellata e rivisitata nei suoi colori più intimi e oscuri, dà forma ideale ad un pensiero volto a rendere tangibile lo spirito ad accogliere il suo grido, il suo dolore e a farlo conoscere, col desiderio di giungere ad un rapporto paritario fra lui e l’universo che lo circonda; quasi a voler gettare un ponte fra materiale e immateriale, elementi questi che vanno a compenetrare quell’esercizio di osservazione interiore, della mente e del cuore, che si traduce nell’opera compiuta in un percorso di stati d’animo e di sensazioni.

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